Webinar: "Percorso di conoscenza ed attività di SSP negli Enti locali e negli Ambiti territoriali”
Webinar: "Percorso di conoscenza ed attività di SSP negli Enti locali e negli Ambiti territoriali”
Con l’introduzione del Reddito di cittadinanza sono state definite nuove modalità di gestione delle politiche di contrasto alla povertà.
In particolare, sono state individuate procedure di presa in carico dei nuclei beneficiari della misura RdC in cui il servizio sociale svolge un ruolo chiave. La normativa, infatti, stabilisceche compete al servizio sociale attivare un percorso di accompagnamento delnucleo a seguito di una valutazione multidimensionale del bisogno e di elaborazionedel PAIS, al cui interno vengono definiti gli obiettivi e gli interventi da mettere incampo. Nell’ambito del Comune di Napoli si è stabilito di rafforzare i Centri di Servizio Sociale territoriale, in considerazione del forte carico di lavoro che si andava prefigurando, mediante l’assunzione a tempo determinato (poi in partetrasformatasi a tempo indeterminato), con un avviso pubblico del 2018, di assistentisociali, educatori e psicologi (parliamo di equipe multidisciplinare) ai quali è statoassegnato il compito di curare tutti gli adempimenti connessi alla presa in carico deibeneficiari RdC in stretto raccordo e a supporto del CSSt e mediante il coordinamento del Responsabile dello stesso Centro.
Il reddito di cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà e al disagio sociale. Intenderla semplicisticamente come misura di welfare italiano che prevede un contributo economico mensile attraverso una carta elettronica non è una sicuramente spiegazione esaustiva. La ratio della misura di contrasto alla povertà presuppone che il sostegno economico da solo non basti ad uscire dalla povertà, in quanto l’aspetto economico non è la causa, ma spesso ne è l’effetto. Il contributo economico è, infatti, accompagnato da percorsi di inclusione sociale di cui si occupano gli operatori sociali.
Ruolo del Case Manager
Con l’avvio del Reddito di cittadinanza e l’utilizzo della piattaforma ministeriale Gepi, assistenti sociali ed educatori sono stati individuati come Case Manager, titolari dei casi, a cui compete la presa in carico del nucleo familiare attraverso unavalutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni dei singolicomponenti e del nucleo nel suo complesso, tenendo conto sia dei fattori divulnerabilità che delle risorse e capacità presenti nel nucleo, dei sostegni da partedei servizi territoriali o della comunità su cui il nucleo può fare affidamento e del contesto in cui vive. La presa in carico si realizza per il tramite di uno o più colloqui ed eventuali altri strumenti (es. visita domiciliare) con il nucleo familiare nel corso del quale vengono raccolte le informazioni sul nucleo familiare.
ANALISI PRELIMINARE (voci da spuntare, documenti di riconoscimento, modulo privacy, situazioni di esonero o esclusione per pensionati, minori di 3 anni, disabili, lavoratori, DID e rapporto con il collocamento, invio al collocamento, confronto con il SSP, eventuali segnalazioni) Se necessario, si passa alla successiva definizione di un Patto di inclusione sociale (PAIS), e attraverso il quale si definiscono gli impegni della famiglia e siidentificano i servizi che è necessario attivare a supporto della stessa. Il ruolo del Case Manager prevede l’accompagnamento del nucleo familiare nella fase di realizzazione del PAIS, mediante interventi continuativi nel tempo, finalizzati a sostenere il raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano, la loro eventuale riformulazione e il monitoraggio costante al fine di individuare le eventuali criticità ele possibili strategie di superamento delle stesse. E’ compito del Case Manager attivare tutte le procedure necessarie (schede di segnalazione, proposte diaccesso, etc…) per l’accesso dei beneficiari ai diversi servizi individuati all’interno del PAIS (polo per le famiglie, enti formativi, PUC).
Ruolo dell’Educatore
L’educatore professionale, in qualità di Case Manager, in linea con le direttive ministeriali, si occupa della presa in carico dei nuclei con bisogni semplici. Qualora dalla conoscenza del nucleo e dalla valutazione che ne consegue il Case manager educatore rilevi una situazione caratterizzata dalla presenza di bisogni complessi,come ad esempio nel caso in cui si debba procedere alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria, lo stesso dovrà necessariamente passare la presa in carico del nucleo al collega con il profilo professionale specifico di assistente sociale, anche laddove la complessità dovesse emergere dopo la sottoscrizione del PAIS nella fase diattuazione e accompagnamento. In ogni caso l’educatore continuerà a collaborarecon l’assistente sociale sia nella valutazione multidimensionale del bisognocomplesso che nella realizzazione del PAIS complesso, mettendo in campo lacompetenza e gli strumenti specifici del ruolo che ricopre all’interno dell’equipe.L’educatore, con gli strumenti a disposizione (colloqui, visite domiciliari, incontri conle scuole e gli enti presenti sul territorio), prenderà in carico il nucleo nel percorsodefinito e finalizzato al superamento della situazione problematica. Lo stesso favorirà il legame con il territorio, supporterà il nucleo nella costruzione della rete individuando ed attivando le risorse formali ed informali presenti nel contestoterritoriale, accompagnerà il nucleo in tutta la realizzazione del PAIS, medianteinterventi continuativi nel tempo, finalizzati a sostenere il raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano, la loro eventuale riformulazione e il monitoraggio costante al fine di individuare le eventuali criticità e le possibili strategie disuperamento delle stesse.
Ruolo dello Psicologo
Nella presa in carico dei nuclei anche la figura dello psicologo riveste un ruolo fondamentale, il suo contributo professionale si intreccia sinergicamente con gli altriprofessionisti nella gestione dei casi che vengono presi in carico. In particolare, lo psicologo elabora una propria osservazione ed analisi circa le aree di bisogno e leproblematiche del nucleo familiare. La sua valutazione si sviluppa mediante colloquicon il nucleo ed anche con alcuni componenti della famiglia al fine di comprendere meglio le dinamiche personali e familiari, le risorse o potenzialità e le aree dicriticità della famiglia. Lo psicologo fornirà il supporto ai colleghi nella gestione deicasi inquadrando la situazione dal proprio punto di vista professionale ed accompagnerà la famiglia nel percorso di consapevolezza del bisogno e dellaeventuale necessità di rivolgersi a servizi specialistici. È esclusa la possibilità chelo psicologo possa realizzare interventi di valutazione delle competenze genitoriali,di diagnosi e cura mediante sostegno psicologico e psicoterapia, che rientrano nelle specifiche funzioni assegnate ai servizi sanitari come definite nella normativarelativa ai Livelli Essenziali di Assistenza.
La piattaforma GePI permette di compilare gli strumenti per la valutazione e la progettazione personalizzata: Scheda di Analisi Preliminare, Quadro di analisi per la valutazione multidisciplinare, Patto per l'inclusione sociale. Permette la condivisione delle informazioni sia tra le amministrazioni centrali e i servizi territoriali sia tra i centri per l'impiego e i servizi sociali. può essere utilizzata per organizzare il lavoro dei case-manager, per raccogliere e registrare le informazioni relative alla presa in carico multidimensionale dei beneficiari (analisi preliminare e quadro di analisi) e per definire e monitorare il Patto per l'Inclusione sociale. La Piattaforma GePI consente di creare un’agenda degli appuntamenti; Comunicare informazioni sui fatti suscettibili di dar luogo a sanzioni; Serve, inoltre, per lo scambio di dati tra l’INPS e i Comuni, necessari ad effettuare i controlli sui requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno e restituirne l'esito all’INPS. Infine consente ai Comuni di comunicare informazioni sui progetti a loro titolarità utili per la collettività (PUC), cui sono tenuti a partecipare tutti i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che abbiano sottoscritti i Patti per il lavoro e i Patti per l’inclusione sociale. Per poter essere accreditati alla piattaforma tutti gli operatori dovranno aver attivato SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). L'accesso ai casi sarà tracciato e monitorato a livello di Ambito. Alla piattaforma si accede tramite login collegato ad uno specifico profilo.
Ordine Assistenti Sociali 19 febbraio